Quando bisogna installare sui denti un impianto dentale spesso e volentieri si ricorre a delle tecniche rodate e classiche, come quelle dell’impianto a vite. Gli impianti a vite sono sicuramente fra quelli più
usati in assoluto nell’ambito dell’implantologia. Questo perché detti tipi di impianti riescono a risolvere problemi molto diversi fra loro e si adattano a situazioni anatomiche anche molto differenti, quindi sono versatili ed affidabili. Esistono comunque tantissime tipologie di impianti a vite che si possono adattare alle caratteristiche varie e differenti dei pazienti.
Un impianto dentale a vite è composto da una parte superiore, che monta la corona dentale, un moncone in mezzo e la vite che è la parte che si trova in basso e che penetra all’interno dell’osso del paziente. La vite viene inserita, per mezzo di un’operazione chirurgica, all’interno dell’osso della mandibola del paziente. In questo modo si assicura la massima solidità nel corso del tempo dell’impianto, che viene sottoposto alle sollecitazioni classiche dei denti naturali (masticazione ecc.). Una domanda che molte persone che si devono sottoporre ad un impianto si fanno è se l’implantologia a vite, che prevede quindi un’operazione chirurgica nel corso della quale la vite viene inserita nell’osso della mandibola, sia o meno sicura. Per togliere ogni dubbio sul tema è opportuno illustrare quali possono essere i rischi di un intervento di questo tipo.
I rischi dell’implantologia a vite
Come ogni intervento, anche quello per inserire un impianto a vite può andare incontro a problemi e/o complicazioni che però non sempre dipendono dalla incompetenza o da errori del medico. I rischi più tipici di una procedura per installare un impianto di questo tipo possono essere così descritti:
- Rischio di rigetto. Come ogni impianto che inserisce nel corpo umano un corpo estraneo, benchè studiato per essere al 100% compatibile, non è possibile a priori escludere la possibilità che vi sia un rigetto da parte del corpo del paziente. Il rigetto comporta sintomi abbastanza netti e precisi, come il cedimento dell’impianto, il movimento dello stesso, in genere nelle 2-3 settimane che seguono l’intervento. In questo caso è necessario rivolgersi subito al medico.
- Lesione del nervo. Un altro rischio raro ma presente che potrebbe verificarsi durante l’impianto a vite è quello della lesione del nervo, in genere per uno sbaglio del dottore. La lesione del nervo comporta alcuni tipici sintomi, come una sensazione di intorpidimento, formicolio e dolore nella zona colpita.
- Rischio di infezione. Trattandosi di un intervento invasivo, non è possibile escludere che si possa verificare un’infezione a carico della mandibola. L’infezione potrebbe essere dovuta all’uso di prodotti o attrezzi chirurgici non sterili, ad esempio.
I rischi dell’implantologia a vite sono comunque tutto sommato residuali e limitati rispetto ai vantaggi che comporta questo genere di intervento, che non a caso viene scelto da sempre più persone in tutto il mondo. L’importante è che il paziente sia sempre ben informato sui possibili rischi che possono verificarsi nel corso di un intervento di questo tipo, in modo che non abbia delle preoccupazioni inutili.